Xavi Garcia

Citizens

Colore o nero? Nero. Cromofobia? No, ragionamento. E’ il nero che ragionava mentre io dipingevo. Perch? il nero non ? narrazione, immaginazione, interpretazione, inganno, ambiguit?. Perch? il nero destabilizza predisponendo chi lo sceglie alla creazione. Perch? il nero non ospitando specchi costringe alla rinascita, alla rifondazione del ragionamento o del gesto artistico. Perch? il nero ? un luogo in cui non essendoci contaminazioni ? possibile partorire un pensiero originale, non replicato, non illustrato, non registrato. Un pensiero che destrutturi tutto ci? che viene promosso come necessario, inevitabile, imprescindibile,certo. Il nero reagisce. Spinge alla conflittualit? del giudizio. Dunque prevalentemente nero in queste opere in cui ogni colore ? stato mescolato col nero. Un colore disagiato, messo alla prova, sfinito fino alla straniamento, all’improbabilit? cromatica. Una ragionata separazione dal colore che mi ha avvicinata all’idea di un’arte pura, ripiegata su se stessa. Ho fatto segni quasi invisibili, forme evanescenti dipinte o raschiate con un coltello. Ho costretto prima di tutto me stessa a intravedere prima di vedere immagini e parole emergenti dal buio attraverso passaggi stressanti. Chi si allena percettivamente poi comprende, abbraccia con la mente per cogliere dentro (intelligere). Ho creato con la scrittura la texture di ogni dipinto perch? le parole scritte sono la texture dalla quale emergo io. Profondit? del nero che vorrebbe scuotere l’emotivit? di chi guarda. Invitare ad una rifondazione. Allora ripartiamo dal nero. Ripartiamo da”arte. Unica possibilit? per avere visioni e lanciare progetti.

Xavi Garcia

Sono nato artisticamente nel momento in cui, dopo aver fatto un ragionamento, ho preso in mano una matita. Volevo capire l’arte uscendo dalla conoscenza storicizzata e critica dell’arte. Volevo entrarci dentro. Volevo entrare nella dimensione profonda dalla quale emerge la creativit? degli artisti. Ho pensato che una matita poteva aiutarmi e cos? mi sono iscritta ad un corso di disegno. Chi sa disegnare possiede l’universo perch? penetra l’essenza del visibile attraverso la linea, un “ready made” il cui valore rivoluzionario non finir? mai perch? contiene anche l’arte che sar? fatta nel futuro. La mia strategia si rivelava vincente perch?, esercitandomi con i classici soggetti scolastici dal vero, l’orizzonte della percezione del gesto artistico si allargava. Ormai l’arte era mia. Tutta l’arte. Tutta presente. Tutta comprensibile.

Mostra @ Spazio Ginko 5/19 Settembre 2014