Sono stati mesi difficili, per ognuno di noi in modo diverso ma alla fine per la stessa ragione. Giulia ci ha stupito perché ha saputo rappresentare con una capacità tecnica di ottimo livello tutta la desolazione e la paura di questi tempi ma ha scelto di farlo nel luogo forse più impensabile ma assolutamente simbolico: un parco divertimenti. In un sabato di metà giugno Gardaland riapre nonostante tutto, nonostante MANCHI tutto: le grida dei bambini, gli spruzzi d’acqua, le urla dei genitori, le risate degli adolescenti che hanno finito la scuola. Eppure decide di farlo perché da qualche parte bisogna pur ricominciare.
Ricominciare a vivere, ricominciare a ridere.
Giulia ha uno sguardo delicato, raffinato e anche un po’ ironico. Per tutto questo la giuria le assegna il primo premio e la ringrazia per il suo impegno nell’arte della fotografia.
